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[dettagli]

Già, è sempre questione di dettagli: le rocce argento a lambire il lago blu, scampoli di città in technicolor presi in prestito dagli ultimi 50-60 anni. E poi: i giganti della preistoria e le burocrazie tentacolari venute dallo spazio a bordo delle prime serie tv. Biancaneve e i sette nani si uniscono a corredo.

Eh sì, perché avvicinando gli occhi lì ci vuol poco a sentire gli insetti che ciarlano, i dischi volanti atterrare sul cucuzzolo della montagna o i cowboy che solcano le immense praterie del caro vecchio West con le pistole che urlano “Bang! Bang!” mentre le immagini scorrono via felpate.

Ogni dischetto mette in scena un universo – forse, non lo sapevamo, non ce lo hanno detto, parallelo al nostro –; o forse è una semplice rassegna di mitologie ritagliate e incasellate, viste come da un oblò. Una voluta psichedelica che avanza vorticosa verso l’iride ritmata dagli scatti di una leva che rende ancora più assurda quella che si suppone essere la realtà.

Pensate ai racconti Pitrè: allora, c’era una volta un gigante, il reuccio (che non manca mai), poi un castello e il View Master…

[special effects]

Le cronache dell’epoca ci dicono che il View Master l’ha inventato un bavarese naturalizzato americano che riparava pianoforti. Ma, come si può immaginare, i protagonisti di questa storia sono diversi e per conoscerli bisogna partire, almeno, da un secolo prima.

1833: inizia lentamente a diffondersi la fotografia e Sir Charles Wheatstone dimostra con la sua invenzione il principio della stereoscopia inserendo dei disegni in un visore con due oculari.

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Poi però Sir Wheatstone sente parlare del lavoro di Henry Fox Talbot così lo contatta per ottenere delle immagini fotografiche adatte alla visione stereoscopica. E ci riprova.

Vent’anni dopo: è il 1851 e ci troviamo alla prima Grande Esposizione delle opere dell’Industria di tutte le Nazioni, ovvero The Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations; ebbene, qui e in quello stesso anno, David Brewster – uno scienziato inglese già noto per la riscoperta del caleidoscopio – presenta il primo visore stereoscopico semplificato.

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Ma sarà un poeta (nonché medico, insegnate e scrittore), Sir Oliver Wendell Holmes ad inventare, intorno al 1860, un modello ancora più semplice di visore – poi prodotto industrialmente – conosciuto come ‘stereoscopio americano’: immagini incollate su cartoncini di formato standard (circa 14 cm di larghezza x 17,5 cm di altezza). Il pratico visore stereoscopico diventa così un oggetto da salotto, un piccolo status symbol per le classi medie che conferisce alla visione domestica delle fotografie una maggiore spettacolarità con tanta gioia di grandi e piccini.

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Ecco che la produzione di immagini stereoscopiche si trasforma in una vera industria mediale con raffigurazioni di paesaggi, monumenti e scene di (ogni) genere.

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Arriviamo al 1900. Alcune fonti tengono a precisare che fu in seguito al crollo di Wall Street del ’29 che l’America, bisognosa di nuovi ‘svaghi economici’, intravide nelle immagini in 3D spunti e opportunità  – viene da riflettere sul successo che stanno riscuotendo le stampanti 3D in tempi di crisi come il nostro, ma questa è un’altra storia –; e così negli anni ‘30 vengono fatti alcuni importanti investimenti in quelle nuove tecnologie volte a trasformare certe opportunità in un fenomeno di massa; a discapito però del mercato cinematografico dove, così viene riportato, nella visione 3D pesavano i limiti di dover dipendere da uno strumento, cui si aggiungeva poi l’affaticamento procurato alla vista dello spettatore. Che tradotto si può leggere: ecco a voi l’oggetto ideale per un uso più pratico, maneggevole, intimo e personale!

3dglasses

La prima società a lanciarsi in questo mercato è stata la Tru-Vue Company di Rock Island (poi assorbita dalla Sawyer’s di Portland), con il suo particolare ed eponimo visore che consentiva al singolo utente di vedere una sequenza di immagini parallele per ogni occhio. In pratica, dei microfilm in stereoscopia. Nonostante l’immediato successo e l’apparente praticità, il sistema presentava delle falle: per cominciare, il Tru-Vue non era uno strumento adatto per la conservazione delle immagini dato che per vedere dentro il visore era necessario alimentarlo direttamente con un rullino di diapositive 35mm in bianco e nero, facendo molta attenzione alla centratura dell’immagine e a non graffiare o sporcare la pellicola. Poi c’era l’aggravante del costo delle pellicole 35mm, da sempre molto elevato.

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E comunque, ancora non si trattava di View Master.

Tuttavia la Tru-Vue ebbe il merito di rilanciare lo stereoscopio in un momento di declino del formato, sapendo interessare il pubblico tanto con soggetti paesaggistici, quanto con storie destinate all’infanzia.

(Adesso un ultimo sforzo per un piccolo salto indietro nel tempo)

Siamo nei bianchi e neri anni ’20  del secolo scorso quando un poliedrico inventore – con passioni che spaziavano dalla micologia alle automobili –  si stabilisce nell’Oregon: signore e signori ecco a voi Wilhelm Gruber, un bavarese che dalla Germania di Weimar decide di migrare per gli Stati Uniti; ma ancora un attimino, già, perché bisogna aspettare il 1938 prima che Gruber presenti la sua invenzione ad Harold Graves (capo della già citata Sawyer’s Photographic Service di Portland): trattasi di una combinazione tra la stereoscopia e la nuova pellicola a colori Kodachrome che era stata appena messa in commercio, con un visore di bakelite (poi plastica) che ricorda il visore di Brewster di un secolo prima. Praticamente: un dischetto di cartone come supporto per una coppia di 7 diapositive a colori e un comodo visore che permette lo scorrimento continuo al suo interno.

VW BAKELITE

Ed ecco finalmente a voi il View Master!

WM SET

Per rendere ancora più attrattivo il ‘giocattolo’, negli anni ’50 il servizio diventa ‘fai da te’ con una fotocamera stereoscopica 35mm e una fustella per ritagliare le diapositive: fotografie scattate amatorialmente da montare su appositi dischetti vuoti dove, qualche volta, venivano inserite immagini proibite da visionare in segreto.

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In quegli stessi anni la Sawyer’s cominciò a raggruppare i suoi dischetti per soggetti similari a gruppi di 3, i View-Master reel set, proponendo sempre più spesso vere e proprie storie raccolte in bustine e corredate di un libretto narrativo.

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Purtroppo, saranno le strategie aziendali della General Aniline & Film Corporation (GAF) che acquisì il marchio, prima ancora della Fisher-Price, a decretare che quella scatolina con i dischetti, in fondo, era solo un fatto per bambini limitando così la promozione verso un pubblico di non adulti.

Che grave errore, si può dire?

[curiosità]

Per gli appassionati di pre-cinema, va detto che la stereoscopia ebbe anche una versione pubblica con il Kaiserpanorama, brevettato dal tedesco August Fuhrmann nel 1890 ma utilizzato già da un decennio prima. Un peep-show collettivo in cui più di 20 persone, sedute attorno ad una grande struttura cilindrica, godevano della stessa visione stereoscopica. Un ricordo infantile del Kaiserpanorama può essere letto in “Infanzia berlinese intorno al ‘900” di Walter Benjamin (Berliner Kindheit um Neunzehnhundert, 1938; tr. it. Torino, Einaudi, 1973).

I dischetti per View Master furono utilizzati anche per pubblicizzare l’uscita di film a 3-D, il caso più celebre è stato quello de Il mostro della laguna nera diretto da Jack Arnold. Del dischetto però, per quanto ricercato dai collezionisti, non è finora mai stata reperita nessuna copia, ne viene pertanto messa in dubbio l’esistenza nonostante esista un kit promozionale che lo reclamizzi.

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View Master: The movieHollywood’s obsession with making movies out of mundane nostalgia items continues. Remember the View-Master? Yeah, now they’re doing that. (continua) ”. Risale al 2009 l’annuncio del primo film interamente dedicato al nostalgico giocattolo. Peccato si trattasse di un sogno purtroppo (o per il momento) abbandonato: “Exclusive: View Master Movie Cancelled, Plot Revealed” (continua).

View-Master-Movie1

[commercials]

[manuals]

http://www.vmresource.com/manuals/index.html

[short movies]

the pornamster:

[cinema & tv]

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[theatre & performance]

http://www.vladmaster.com/slideshows/index.php?slideshow=7&slide=1midwest1

[podcast]

http://themoth.org/posts/stories/beyond-my-viewmaster-dreams

[view master vs virtual reality]

homemade style

cool version

turns iphone into view master-like 3d display and camera

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(… and happy birthday Black Corsair)

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